
La scuola pittorica fiemmese, gli affreschi murali, l’architettura rustica, civile e religiosa. Per gli amanti dell’arte, la Val di Fiemme è un piccolo paradiso di grande interesse, ancora poco conosciuto, che si è sviluppato nei secoli anche grazie a un fiero passato di ricca autonomia, sancito dalla Magnifica Comunità. Con una speciale guida dedicata a tale argomento, è possibile seguire percorsi che, con indicazioni numerate e documentazione di sostegno, portano a vedere in modo organico 150 affreschi e pitture murali, realizzati sulle facciate delle antiche case a partire dal ‘400, nonché i più interessanti monumenti di architettura civile e religiosa, in una sorta di vero e proprio “museo all’aperto”: abitazioni tipiche, palazzi, «ville»… a cui si aggiungono almeno 35 chiese di forte interesse -con un susseguirsi di stili: dal Romanico al Gotico, dal Rinascimentale al Barocco, al Neoclassico, che racchiudono preziosi altari lignei e interessanti esempi di arte figurativa della scuola fiemmese. Tra gli esempi di architettura rustica, s’incontrano i caratteristici fienili (tabià) con la rampa di accesso, i sottotetti e i ballatoi in legno per l’essiccazione dei prodotti, i forni esterni per la cottura del pane. Non può mancare una visita al palazzo rinascimentale, un tempo dimora dei Principi Vescovi e ora sede della Magnifica Comunità, in centro a Cavalese. Oltre alla facciata interamente affrescata e ad altre testimonianze raccolte nelle belle sale rivestite in legno, il palazzo offre la pinacoteca dedicata alla scuola fiemmese, sviluppatasi dal XVII al XIX secolo, la più feconda e ricca di tutto il Trentino, divenuta al tempo punto di riferimento anche al di fuori dell’ambito locale. Il suo fondatore Giuseppe Alberti, il maggiore pittore trentino del secolo, cresciuto alla scuola veneta e romana (le cui opere fondamentali risalgono agli anni 1673-1677) ritiratosi in tarda età a Cavalese, dal 1689 si dedica a questa scuola pittorica che svolgerà un ruolo chiave a cavallo dei due secoli: tra gli allievi, Don Martino Gabrielli di Moena, Domenico Bonora, Michelangelo Unterperger e Paul Troger, protagonisti del rococò atesino. Con Michelangelo Unterperger inizia una dinastia di artisti (il fratello Francesco e i nipoti Cristoforo e Ignazio) che, in oltre un secolo, lascia importanti testimonianze conservate in importanti musei in Tirolo, a Salisburgo, a Vienna, a Roma e nei centri più importanti del Regno Pontificio.
Sport in Val di Fiemme, da vedere e da praticare Sci alpino e sci di fondo in inverno. Passeggiate e trekking in estate, ma ancora molto di più La Val di Fiemme offre la possibilità di svolgere attività adatte a tutti i livelli: le semplici passeggiate nei dintorni dei paesi, i percorsi Naturando, i trekking in quota, cartine e agili pubblicazioni tematiche alla mano, seguendo la segnaletica o aderendo ai programmi delle Guide alpine. Ma anche gli itinerari in mountain bike e a cavallo, il parapendio. E prestigiose strutture coperte, tra cui le piscine e lo stadio del ghiaccio. Gli undici paesi disseminati nell’ampio e soleggiato fondovalle, fra i prati al limitare del bosco, offrono innumerevoli opportunità per il relax: viuzze e stradine, un rustico o una panchina per sostare, per godere del sole. Le cartine topografiche e quelle dei percorsi artistici dei paesi suggeriscono spunti e itinerari per scoprire, passeggiando, i più significativi angoli della valle.

I classici sentieri dolomitici e i grandi panorami con l’esperienza della guida alpina o gli itinerari “Naturando” con la segnaletica ambientale e un simpatico incentivo: la punzonatura ai “check point” e un omaggio finale. Un modo nuovo di “andare per rifugi”, con le pubblicazioni dedicate alla mano, in grado di conquistare anche i più giovani. Imparare i segreti dell’arrampicata in tutta sicurezza lungo la palestra di roccia del Doss Capel (Pampeago), sotto lo sguardo della Guida alpina o le facili salite “ferrate”, come quella “dei campanili”, per imparare in progressione i segreti dell’alpinismo. Pedalando, è possibile percorrere l’intera valle, nel rispetto della natura: i versanti disseminati di paesi, le fresche strade forestali o i vecchi percorsi militari fino oltre il bosco, ma anche la ciclabile di fondovalle: più di 200 chilometri, da affrontare con l’aiuto della guida “Biking in Val di Fiemme, 20 itinerari scelti”. E a Lago di Tesero, il centro per MTB, skateboard e rollerblade. Per i più esperti, il trekking in sella sulla catena montuosa del Lagorai. Più facili e accessibili i percorsi in valle, con riferimenti al maneggio di Predazzo o al “ranch alpino” di Stava per la monta western. E per venire in vacanza con il proprio cavallo: la formula “scuderia-pensione” e l’assistenza di esperti veterinari e di abili maniscalchi. La Val di Fiemme è una vera e propria “palestra a cielo aperto”: per chi cerca le forti emozioni, il parapendio biposto, condotto da piloti con brevetto di volo… ma anche il rafting sul torrente Avisio, oppure la rilassante pesca sportiva. Inoltre, moderne strutture offrono la possibilità di praticare vari sport senza limiti di stagione: lo stadio del ghiaccio di Cavalese, piscine, bocce, tennis, volley e campi da calcio frequentati da note squadre per i loro ritiri estivi.

In Val di Fiemme l’artigianato riveste un ruolo molto importante. Tra cultura e tradizioni si intreccia l’artigianato artistico ed il trattamento del legno per l’arredamento tipico. Molti sono gli artisti e gli artigiani che in Val di Fiemme perpetuano la tradizione della lavorazione del legno: tra questi anche gli scultori Marco Nones, con “bottega” a Cavalese, e Federico Vanzo, nel suo laboratorio di Masi di Cavalese. Assieme a molti oggetti un tempo di uso quotidiano nella valle, privilegiati sono i soggetti artistici delle leggende locali: il “Re Laurino” e i nani della sua corte, di dolomitica memoria e il “Salvanel”, gnomo delle fiabe fiemmesi. Da segnalare inoltre le statuine dei presepi, che si ricollegano a un’antica tradizione espressa nella mostra-itinerario allestita ogni anno, nel periodo natalizio, nelle “corte” del centro storico di Tesero, con esemplari risalenti fino al ‘700/’800. Radicata anche la fabbricazione dell’arredamento rustico: non solo mobili in legno, ma anche i rivestimenti delle camere, in cui rientra la “stube”: il soggiorno tipico della casa fiemmese, reso ancor più caldo e accogliente dalla stufa “a ole”, alimentata rigorosamente… a legna.